sost. femm. Esame che mediante l’uso di raggi x che attraversano il corpo fornisce immagini della parte di scheletro indagato.
sost. femm. Trattamento in cui il paziente viene esposto a radiazioni mirate per la distruzione di cellule tumorali.
sost. masch. e femm. Medico che si occupa di effettuare la radioterapia.
verbo trans. Presentare una lamentela in seguito a un torto subito o a un disservizio.
sost. masch. Comunicazione di protesta solitamente formale, messa per iscritto o espressa a voce, nei confronti del disservizio di un’azienda socio-sanitaria. Richiede, da parte di questa, una risposta al cittadino che l’ha sottoscritta fornendo i propri dati.
sost. femm. Aggravamento di una malattia dopo una fase di stabilità o attenuazione.
verbo trans. Compilare un referto che riporta l’esito di un esame o di una visita.
sost. masch. (femm. refertatrice) Medico che si occupa di predisporre un referto.
sost. masch. Documento medico che riporta l’esito di un esame o di una visita.
loc. sost. femm. Distribuzione di pasti, gratuiti o a prezzo ridotto, agli alunni delle scuole che continuano la loro attività nel pomeriggio.
loc. sost. masch. Processo di supporto per far rientrare all’interno della società (a livello lavorativo, scolastico, sanitario) un individuo che per motivi e difficoltà varie, comprese quelle di natura sanitaria, era stato allontanato o si era allontanato dalla comunità.
sost. femm. Obbligo (a cui è di norma sottoposto il personale sanitario) del lavoratore di essere a disposizione, fuori dal regolare orario di lavoro, per un’eventuale prestazione lavorativa.
loc. sost. masch. Ricerca di abitazioni da destinare a chi, in situazione di difficoltà a volte causate anche da malattia, ne è rimasto privo.
verbo trans. Rintracciare il lavoratore che si trova in reperibilità.
sost. femm. Capacità di gestire situazioni di avversità tramite l’adozione di un atteggiamento positivo. In ambito socio-sanitario include anche la flessibilità e la disponibilità da parte del sistema sanitario o di altri enti a mettere a disposizione risorse e servizi a sostegno dei cittadini.
sost. in it. femm. Capacità del sistema sanitario di soddisfare le aspettative dei pazienti per quanto riguarda il percorso di cura e lo stato di salute.
loc. sost. femm. Sistema organizzativo formato da un gruppo di professionisti della salute che collaborano per fornire servizi di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza.
loc. sost. femm. Modello di integrazione tra le varie figure e strutture socio-sanitarie che collaborano continuamente nella costruzione di percorsi clinici e assistenziali efficaci e di alta qualità.
loc. sost. femm. plur. rete clinica relativa a un percorso clinico-assistenziale specifico. In Toscana sono attuate la “Rete regionale Ictus”, la “Rete regionale emergenza cardiologica”, la “Rete regionale Trauma maggiore” e la “Rete regionale Emergenze intraospedaliere”.
loc. in it. masch. Fenomeno che consiste nella riammissione in ospedale di un paziente entro 30 giorni dalla sua dimissione.
verbo trans. Ridare piena funzionalità a un arto o a un organo o, a livello psicologico e sociale, a un individuo.
agg. Detto di medicina o terapia atta a ridare funzionalità a un arto o a un organo.
sost. femm. Processo di rieducazione alla normale attività di chi abbia subito un trauma fisico o psichico. Si parla di r. di iniziativa, estensiva, individuale e di gruppo.
sost. masch. 1. Apparecchiatura che serve alla rianimazione 2. (femm. rianimatrice) Medico che si occupa della rianimazione.
sost. femm. 1. Applicazione rapida di trattamenti e assistenza medica per consentire la ripresa delle funzioni vitali di un paziente grave 2. Anche sala in cui avviene la r.
sost. masch. Somministrazione di una sostanza (solitamente vaccino) che serve a rafforzare lo stato di immunità già acquisito precedentemente con una dose della stessa sostanza.
loc. sost. femm. Confronto tra i farmaci assunti dal paziente prima di una nuova cura e quelli che dovrebbe prendere in futuro. Tale bilanciamento in termini di dosaggi e prescrizioni porta a una nuova terapia farmacologica.
verbo trans. Accogliere a scopo terapeutico in un ospedale o in un presidio sanitario per una notte o più un paziente.
verbo trans. Accogliere un paziente all’interno di una struttura ospedaliera per fornirgli assistenza o cura.
sost. masch. (femm. ricoverata) e agg. Accolto in una struttura sanitaria.
sost. masch. Trasferimento e degenza per un numero di giorni limitati in una struttura ospedaliera.
loc. sost. masch. Tipo di ricovero dalla durata di un giorno.
loc. sost. masch. Degenza di un paziente che poteva essere evitata e che ha gravato inutilmente sulla spesa sanitaria nazionale.
loc. sost. masch. Tipo di ricovero nei casi in cui il paziente debba essere sottoposto a un intervento non urgente e quindi programmabile.
sost. masch. Liberazione del principio attivo del farmaco. Spesso si parla di r. prolungato, ossia l'azione del farmaco è dilungata nel tempo.
loc. sost. femm. (h, pronunciato acca, sta per “ore”, dall’ingl. hours). Ristrutturazione dell’orario di lavoro dei medici di famiglia e dei medici di continuità assistenziale a sedici ore lavorative giornaliere (dalle 8 della mattina a mezzanotte) per cinque giorni a settimana.
sost. masch. In ambito medico, condizione o evento potenziale, intrinseco o estrinseco al processo di cura o di intervento socio-sanitario, che può modificarne l’esito atteso, con un danno del paziente o della collettività | misura del rischio, valutazione statistica del rapporto tra il fenomeno osservato e le diversi variabili, o fattori di rischio | valutazione del rischio, processo per analizzare e misurare, mediante un approccio multidisciplinare, la probabilità che si verifichi un evento negativo, e il conseguente livello di capacità da parte dell’azienda sanitaria di controllare e gestire il problema.
in it. loc. sost. femm. Valutazione del rischio in ambito sanitario (vedi Gestione del rischio clinico ).
loc. sost. femm. Tecnica diagnostica che consente di ottenere immagini del corpo umano sfruttando i campi magnetici.