Il Triage, nato per curare prima chi stava meglio

In ambito ospedaliero abbiamo imparato a familiarizzare con il termine Triage, largamente in uso all’interno dei Pronto Soccorso (PS). Con esso si intende quella procedura, svolta in fase di accesso, volta alla identificazione delle priorità assistenziali attraverso la valutazione della condizione clinica dei pazienti e l’assegnazione di un codice in grado di garantire l’ordine d’accesso al trattamento sanitario sulla base delle priorità definite in quel momento. In altre parole, la funzione di Triage definisce l’ordine di priorità di presa in cura di chi necessità di interventi in emergenza e urgenza.

Il termine deriva dal francese trier «scegliere», «classificare»; ed è proprio dall’ambito francese che deriva l’utilizzo di questo termine applicato alla medicina, in particolare a quella militare, grazie all’intuizione – alIa fine del XVIII secolo – del generale Jean Dominique Larrey, capo chirurgo delle armate napoleoniche, che iniziò ad applicare un sistema di soccorso sui campi di battaglia teso a individuare i militari con maggiori possibilità di sopravvivenza rispetto agli altri, cui venivano dedicate prioritariamente le cure, allo scopo di recuperare il maggior numero possibile di soldati da poter impiegare nuovamente in battaglia.

Esemplificative di tale visione le parole deI Generale Patton che, rivolgendosi a un gruppo di ufficiali medici nel 1943, prescrisse: «Se avete due soldati feriti, uno con una ferita al polmone e uno con un’ amputazione di una gamba, salvate quello con la ferita al polmone e lasciate andare all’inferno l’altro, che comunque non ci sarà più utile». Tale impostazione utilitaristica a scopi militari del Triage sopravvisse nei fatti fino al 1949, quando nella Convenzione di Ginevra si iniziò a dare tutela esplicita ai singoli individui in tempo di guerra, a prescindere dalle proprie condizioni[1].

 Le linee di indirizzo nazionali e il modello in Toscana

La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha approvato l’1 agosto 2019 l’accordo sui documenti relativi alle “Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero”  “Linee di indirizzo nazionali sull’Osservazione Breve Intensiva” e “Linee di indirizzo nazionali per lo sviluppo del Piano di gestione del sovraffollamento in Pronto Soccorso”.

In Toscana le linee di indirizzo nazionali sono state anticipate dalla riorganizzazione del modello attuata con la DGR n.806 del 27 luglio 2017, a partire dalla funzione di triage che non si limita a “mettere in fila” i pazienti per essere visitati dal medico dando priorità alle situazioni a maggiore gravità, ma che orienta da subito i pazienti verso i percorsi di cura interni al PS.

All’interno di ogni PS vengono individuate tre linee di attività:

  • linea di attività ad alta complessità
  • linea di attività a complessità intermedia
  • linea di attività a bassa complessità articolata in:

– codici minori (con medico)

– see & treat (a gestione infermieristica in base a protocolli specifici)

– fast track (invio diretto dal triage alla gestione specialistica)

L’assegnazione del codice è l’esito della decisione infermieristica formulata nell’ambito dell’attività di triage ed è basata sugli elementi rilevati nelle fasi di valutazione soggettiva ed oggettiva. Ciò determina la priorità dell’accesso alle cure da attribuire al paziente in relazione alle sue condizioni cliniche, al rischio evolutivo e all’assorbimento delle risorse[2]. Il sistema di codifica è a 5 codici numerici, con codice da 1 a 5 e il tempo di attesa ha termine quando un medico o un infermiere effettuano le prime attività previste dal Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA).

Questi i codici di Triage:

  • priorità 1: emergenza – Assenza o rapido deterioramento di una o più funzioni vitali
  • priorità 2: urgenza indifferibile –  Rischio di compromissione delle funzioni vitali / Condizione stabile con rischio evolutivo
  • priorità 3: urgenza differibile – Condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale
  • priorità 4: urgenza minore – Condizione stabile senza rischio evolutivo
  • priorità 5: non urgenza – Condizione stabile senza rischio evolutivo, non urgente o di minima rilevanza clinica

Inoltre sono previsti percorsi specifici per i pazienti con bisogni particolari:

  • Percorso pediatrico
  • Percorso ostetrico-ginecologico
  • Percorso paziente con agitazione psico-motoria
  • Percorso paziente con disabilità complessa
  • Percorso vittime di violenza
  • Percorso malato infettivo

Nel 2021 in Toscana il 45,4% degli accessi in Pronto Soccorso ha riguardato codici di Triage 4 e 5, quindi con urgenza minore (32,15%) o nessuna urgenza (13,25%), mentre solo l’1,6% degli accessi è stato registrato con “priorità 1 – emergenza”, evidenza comune all’intero contesto nazionale e che più volte è stata sollevata come tra le principali cause di criticità per l’emergenza – urgenza, spesso sovraccaricata da accessi inappropriati che potrebbero, invece, meglio essere presi in cura attraverso modalità più adeguate, in primis attraverso la medicina territoriale. A questo tema, ovvero al rafforzamento della Sanità del territorio, è dedicata una sezione fondamentale del PNRR italiano, all’interno della Missione 6 – Salute, in particolare attraverso il Decreto Ministeriale n.77/2022 (Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale), recepito e calato nel contesto toscano attraverso la DGR 1508/2022.

Un’offerta sanitaria rafforzata, differenziata a livello ospedaliero e territoriale anche sulla base dei bisogni e dei livelli assistenziali richiesti, consentirà probabilmente agli stessi cittadini di fare il primo Triage, scegliendo il setting di cura più adeguato alla propria situazione.

Luca Caterino – Federsanità ANCI Toscana

 

[1] Becattini G., Lumini E. (2002), Tu entra, tu aspetta: il “triage nelle catastrofi”, in Janus, La medicina in guerra, Zadig Roma Editore

[2] Quotidiano Sanità, Toscana. Pronto soccorso: ecco come funziona il nuovo Triage, 7 ottobre 2019

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