Capiamo bene e facciamo i conti giusti: Il budget di salute

Il Budget di Salute è stato definito dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità come:

«strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a restituire centralità alla persona, attraverso un progetto individuale globale».

Procedendo con ordine e concentrandosi sul significato dei due termini, si riscontra un gran peregrinare svolto dalla parola budget; approdato nel nostro lessico dall’inglese e ancor prima giunto in Inghilterra dopo aver effettuato la traversata del Canale della Manica, derivando dalla parola francese bougette «bolgetta o borsellino». Per la parola salute il viaggio è stato più breve in termini di distanza percorsa, ma non certo rispetto al tempo impiegato. Come ricordato nella parola del mese di marzo 2023, in cui è stata approfondita proprio la parola salute, si riscontra una sua derivazione dal latino salute(m), accusativo singolare di salus “salute, salvezza”, che ne hanno favorito una lunga presenza nel lessico italiano, tanto da essere udita come parola di uso comune già a partire dal 1300 circa.

Il Budget di salute può essere dunque inteso come uno strumento organizzativo-gestionale per la realizzazione di progetti di vita personalizzati, in particolare rivolti a persone con disabilità, non autosufficienti e vulnerabili, al fine di garantire l’esigibilità del diritto alla salute attraverso l’attivazione di interventi di integrazione sociosanitaria[1]. A partire da questa accezione è opportuno chiarire le possibili interpretazioni fuorvianti che hanno spesso accompagnato il Budget di salute. Quest’ultimo non va infatti inteso seguendo la derivazione economicista che nell’odierno linguaggio ha assunto la parola budget, accostandosi spesso a bilanci aziendali, documenti contabili e disponibilità finanziaria. All’opposto va recepito per la sua radice semantica derivante dal francese e che rimanda alla parola “borsellino”. Da intendersi come un recipiente, un contenitore, capace di accentrare risorse di varia natura: da quelle economiche, al tempo e alle competenze messe a disposizione da Istituzioni, operatori sociosanitari, società civile e familiari delle persone a cui gli interventi supportati dal Budget di salute si rivolgono.

Le basi su cui poggiano le fondamenta del Budget di salute sono quelle del cosiddetto welfare di comunità, in cui la società civile, al pari delle Istituzioni, riveste un ruolo essenziale nel produrre benessere e nel favorire azioni di cura capaci di giovare un tangibile miglioramento alle condizioni di salute della società di riferimento.

Il budget di salute dalla declinazione nazionale al modello toscano

A livello nazionale la L. 77/2020, di conversione del cosiddetto “Decreto rilancio”, rappresenta un importante momento di definizione degli elementi che caratterizzano il Budget di salute, annoverandolo tra gli strumenti innovativi da utilizzare per promuovere la presa in carico e la riabilitazione delle categorie di persone più fragili, ispirate al principio della piena integrazione socio-sanitaria, con il coinvolgimento delle istituzioni presenti nel territorio, del volontariato locale e degli enti del Terzo settore senza scopo di lucro, perseguendo una logica capace di ridurre l’istituzionalizzazione, in favore di percorsi che favoriscano la domiciliarità.  In forma implicita le modalità attuative appena descritte trovano compimento all’interno del DM. 77/2022 – Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale, nel quale si prevede la costruzione di strutture e forme organizzative di servizi sociosanitari, capaci di mettere in dialogo soggetti e risorse al fine di garantire la permanenza di persone non autosufficienti nel proprio contesto di vita in condizioni di dignità, sicurezza e comfort, riducendo il rischio di isolamento sociale. In maniera più esplicita il DPCM 3 ottobre 2022 – Adozione del Piano nazionale per la non autosufficienza e riparto del Fondo per le non autosufficienze, all’art.12 del Titolo II dell’Accordo di Programma, elegge il Budget di salute come lo strumento in grado di superare modelli sociosanitari prestazionali caratterizzati da una forte frammentazione della spesa pubblica e degli interventi, in favore di una ricomposizione delle risorse e delle azioni sviluppate dai progetti di vita individuali, da strutturare per prevenire l’istituzionalizzazione e garantire i diritti fondamentali delle persone con disabilità e delle persone non autosufficienti.

Nel contesto toscano già con la DGR n.1449 del 19 dicembre 2017 – Percorso di attuazione del modello regionale di presa in carico della persona con disabilità, venne introdotto il Budget di salute come strumento di organizzazione del progetto di vita volto a ricomporre l’insieme di risorse destinate a sviluppare percorsi di indipendenza e autodeterminazione delle persone con disabilità. In particolare con questa Delibera è stata effettuata un’operazione di riorganizzazione dei servizi integrati per le persone con disabilità volta a garantire:

  • piena ed efficace partecipazione e inclusione sociale della persona con disabilità all’interno della comunità di riferimento;
  • diritto alla definizione del profilo funzionale e alla valutazione multidimensionale dei bisogni, correlato ad un’equa allocazione di risorse e interventi;
  • possibilità di accedere a tutto quello che occorre per il soddisfacimento dei bisogni e delle aspirazioni della persona attraverso la definizione di un funzionale Progetto di vita.

In relazione alle norme di livello nazionale richiamate nelle righe precedenti Regione Toscana con la Delibera n.256 del 13 marzo 2023 ha approvato il Piano regionale per la non autosufficienza 2022-2024, all’interno del quale si specifica che il Budget di salute rappresenta un indispensabile cassetta degli attrezzi che consente di combinare e impiegare tutte le risorse disponibili, anche proprie, della persona e della famiglia, in stretta correlazione con le reti formali e informali del territorio. In particolare si specifica che il Budget di salute rappresenta:

  • un nuovo strumento organizzativo e gestionale nella definizione e nell’implementazione dei progetti personalizzati per le persone con disabilità;
  • lo strumento attraverso il quale conoscere e coordinare la totalità dei percorsi e servizi attivati attorno alla persona;
  • un metodo per capacitare la persona al raggiungimento di un funzionamento sociale soddisfacente;
  • un approccio inclusivo che tende alla partecipazione responsabile delle risorse della persona con disabilità e della sua famiglia, nonché della società civile.

Pertanto con Budget di salute ci si riferisce ad un modello gestionale e organizzativo capace di accentrare una vasta gamma di risorse essenziali per strutturare un efficace Progetto di vita in favore di persone con disabilità o non autosufficienti, tale da poter garantire loro piena inclusione sociale e una completa autodeterminazione individuale.

Foto di Hannah Busing su Unsplash

Andrea Failli – Federsanità ANCI Toscana

 

[1] Quinto Rapporto sulle Disabilità in Toscana, cap. 5 La sperimentazione del budget di salute: una prima valutazione (AA.VV. 2021).

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Bibliografia

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Quinto Rapporto sulle Disabilità in Toscana, cap. 5 La sperimentazione del budget di salute: una prima valutazione (AA.VV. 2021).

 

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