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In passato si parlava sempre più spesso di salute fisica e salute mentale come di due aspetti separati. Tale visione è oggi superata e nel concetto di salute rientra la condizione di benessere propria dell’individuo dovuta a fattori non solo fisici (non si parla quindi semplicemente di assenza di malattia), ma anche mentali, sociali e culturali. Lo stretto legame tra salute mentale e salute fisica permette alla società contemporanea di trattare l’individuo nella sua totalità. Riportiamo in questo approfondimento alcune parole del prof. Howard S. Friedman, studioso di psicologia della salute: «Attualmente è stata superata la vecchia dicotomia tra mentale e organico. Si è constatata l’esistenza di un rapporto di reciprocità, più profondo di quanto si fosse supposto, tra il nostro stato generale, le funzioni del nostro organismo e le nostre cognizioni, i nostri stati d’animo e il nostro benessere mentale. […] Vale a dire che per capire a fondo e migliorare la salute di una persona dobbiamo conoscere la sua costituzione fisiologica e psicologica, ma anche la sua età, la sua famiglia, il suo lavoro e la posizione che occupa nella società» (cito dalla pagina Treccani).
È grazie a queste teorizzazioni se oggi sono possibili definizioni corrette di salute. Riporta la voce Salute dell’Universo del Corpo (2000) della Treccani, a opera dello stesso Howard S. Friedman e di Giorgio Santacroce: «Il termine salute (dal latino salus, “salvezza, incolumità, integrità”, affine a salvus, “salvo”) in medicina indica lo stato di benessere individuale, espressione di normalità strutturale e funzionale dell’organismo considerato nel suo insieme. Il concetto di salute non corrisponde pertanto alla semplice assenza di malattie e di deficit funzionali, ma esprime la condizione positiva di efficienza psicofisica. Fattori biologici, psicologici, culturali e sociali concorrono alla formazione e alla preservazione della complessiva situazione di benessere, che è soprattutto frutto dell’interazione fra salute mentale e salute fisica».