Pubblico, privato e tutela delle disabilità: le fondazioni di partecipazione

Le fondazioni di partecipazione sono una forma innovativa di organizzazione non profit, diffusasi in
Toscana e in altre regioni d’Italia, che ha trovato applicazione nella tutela delle persone con
disabilità. Queste realtà nascono dalla collaborazione tra soggetti pubblici e privati con l’obiettivo di
perseguire finalità sociali e culturali di interesse collettivo. La loro peculiarità consiste nell’essere
dotate di una struttura aperta e partecipativa, che consente l’ingresso di nuovi partner nel corso del
tempo, favorendo una governance dinamica e inclusiva.

Introdotte in Italia dagli anni 2000, le fondazioni di partecipazione rappresentano un ponte tra
pubblico e privato, promuovendo la cooperazione tra settori diversi della società. Questo modello
organizzativo si distingue per la capacità di mobilitare risorse economiche e umane in modo
trasparente ed efficiente. Grazie alla convergenza di interessi diversi, le fondazioni di
partecipazione riescono a rispondere a bisogni complessi, come quelli legati all’inclusione sociale
e al welfare territoriale.

In Toscana, il modello delle fondazioni di partecipazione è stato adottato da diverse organizzazioni
per affrontare il tema dell’assistenza alle persone con disabilità. Fondazioni che operano in questo
settore, promuovono l’autonomia e l’integrazione delle persone con disabilità prive del supporto
familiare. Attraverso il coinvolgimento di enti pubblici, imprese private e associazioni del terzo
settore, sviluppano progetti abitativi e percorsi di vita indipendente.
Il loro ruolo è stato ulteriormente rafforzato dall’entrata in vigore della Legge 112/2016 (“Legge sul
Dopo di Noi”), che garantisce sostegno e assistenza alle persone con disabilità grave prive di
supporto familiare. Grazie alla loro flessibilità e alla capacità di mettere in rete attori di natura
pubblica e privata, le fondazioni contribuiscono allo sviluppo di soluzioni innovative e
personalizzate, come case-famiglia, co-housing, e altre soluzioni abitative con diversi livelli di
supporto.

Queste fondazioni, inoltre, utilizzano strumenti giuridici e finanziari previsti dalla legge, come trust
e polizze assicurative dedicate, per garantire una tutela continuativa e personalizzata alle persone
con disabilità. La loro capacità di creare percorsi di assistenza e inclusione li rende attori strategici
nell’attuazione dei principi della Legge 112/2016, rispondendo ai bisogni delle persone con
disabilità e delle loro famiglie. Attraverso lo strumento del trust molte famiglie hanno potuto mettere
a disposizione i loro immobili per progetti residenziali a favore di persone con disabilità garantendo
allo stesso tempo una casa ai propri figli al venir meno del supporto dei genitori. In ragione della
loro struttura, le fondazioni di partecipazione si sono pertanto affermate come organizzazioni
particolarmente adeguate alla gestione delle proprietà patrimoniali attribuite loro a seguito dei trust.

Di Iacopo Benini – Federsanità ANCI Toscana

[Foto di Mario Purisic]

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