I
sost. masch. Danno cerebrale che avviene quando l’afflusso di sangue diretto al cervello si interrompe a causa di una chiusura o di una rottura di un’arteria.
loc. sost. femm. Resistenza a un virus da parte di tutta la popolazione, ottenuta quando la maggior parte di essa risulta vaccinata o ha già contratto la malattia.
sost. femm. Branca della medicina che si occupa dei fenomeni dell’immunità, cioè della resistenza dell’organismo a virus o ad altri agenti patogeni.
sost. masch. (femm. immunologa). Studioso che si occupa di immunologia.
agg. Si usa spesso in medicina, con funzione eufemistica, nel senso di serio, difficile (un intervento chirurgico importante), o grave (una malattia importante).
verbo trans. Accogliere all’interno della società ogni individuo offrendogli le stesse possibilità degli altri in termini di diritti e trattamenti.
sost. femm. Processo mediante il quale la società in diversi ambiti (dalla scuola alla medicina) risponde alle esigenze di tutti i cittadini senza discriminazioni di sorta.
sost. femm. Tendenza a dare a tutti gli individui le stesse possibilità in termini di diritti e trattamenti.
agg. Che include, anche con riferimento ai significati particolari assunti da inclusione e inclusività.
loc. sost. femm. Retribuzione data al lavoratore che si assenta per motivi di salute.
loc. sost. femm. Somma data dal datore di lavoro al lavoratore in cambio del servizio di reperibilità .
sost. masch. (usato spec. al pl.) Variabile che attraverso la misurazione di dati consente di dare una valutazione riguardo alla qualità della struttura (indicatore di struttura), dei processi assistenziali (indicatore di processo) e della cura del paziente (indicatore o misure di esito).
loc. sost. masch. Misura statistica che fornisce un’indicazione sulla condizione di disagio socio-economico e di svantaggio rispetto alle condizioni di vita degli abitanti in un determinato territorio.
agg. Usato soprattutto al femm., per la prognosi di una malattia che avrà esito mortale.
loc. sost. masch. (femm. Infermiera di comunità). Anche detto infermiere di famiglia, professionista che si inserisce all’interno della rete socio-sanitaria del territorio non solo occupandosi di assistenza alla famiglia o alla comunità, ma svolgendo anche un servizio di promozione della salute e di mobilitazione delle risorse.
sost. femm. Condizione patologica che non permette la normale evoluzione della gravidanza.
verbo trans. 1. Trasmettere una malattia a qualcuno, contagiare 2. Contaminare una ferita con agenti infettivi.
agg. 1. Che può trasmettere una malattia 2. Che è causa da un’infezione.
sost. femm. Branca della medicina che studia le malattie infettive.
sost. masch. Medico specializzato nello studio delle malattie infettive.
sost. femm. Processo dovuto all’ingresso e alla moltiplicazione nel nostro corpo di microrganismi patogeni, ossia portatori di malattie, esterni, per es. batteri, virus ecc.
loc. sost. femm. Patologia che si presenta durante il ricovero di un paziente in ospedale.
sost. femm. Tipo di iniezione che serve ad alleviare il dolore di articolazioni, muscoli o tendini.
sost. femm. Circolazione eccessiva di informazioni (non sempre verificate) su un argomento. In tema socio-sanitario si può assistere alla diffusione di informazioni e notizie non sempre attendibili su temi quali i vaccini o la pandemia.
sost. femm. Disciplina che si occupa di studiare la circolazione incontrollata delle informazioni e le origini e le cause del fenomeno.
verbo trans. Dotare di sistemi di computer e reti informatiche un certo settore, compreso anche quello medico e socio-sanitario.
sost. femm. Introduzione e applicazione di sistemi di computer e reti informatiche a un certo settore, compreso anche quello medico e socio-sanitario.
verbo trans. Introdurre nell’organismo un medicinale o una sostanza a scopo terapeutico attraverso l’utilizzo di una siringa o di un ago cavo.
sost. femm. Introduzione di un medicamento nelle cavità, nei tessuti o nei vasi del corpo attraverso una siringa o un ago cavo. Detta comunemente anche puntura.
acronimo usato come sost. masch. di I(stituto) N(azionale) [per la promozione della salute dei] M(igranti) [e per il contrasto delle malattie della] P(overtà). Ente pubblico che intende assicurare alla cittadinanza più vulnerabile, soprattutto ai migranti e ai più poveri, il diritto all’assistenza socio-sanitaria. Si occupa, inoltre, di programmi di formazione e di educazione alla salute, soprattutto in materia di mediazione transculturale in campo sanitario.
verbo trans. Introdurre nell’organismo un medicinale o una sostanza a scopo terapeutico.
sost. femm. Immissione nell’organismo (in genere attraverso un’iniezione) per fini terapeutici di una sostanza.
loc. sost. masch. Processo per favorire l’ingresso di persone fragili o con disabilità nel mondo del lavoro.
sost. femm. Apparizione improvvisa di un sintomo o di una malattia.
verbo intrans. Apparire improvvisamente (detto di una malattia o di un sintomo).
sost. femm. Ormone prodotto dal pancreas che controlla la glicemia nel sangue.
sost. femm. Cura attraverso la somministrazione di insulina come nel caso del diabete mellito, ovvero una malattia dovuta a una produzione insufficiente di insulina da parte dell’organismo.
sost. masch. Sostanza, di solito in forma di capsule, polvere o anche gomme, che aiuta a colmare carenze dovute all’alimentazione o a un particolare regime alimentare.
sost. femm. Integrazione delle politiche sanitarie, promozione della salute con interventi in tema ambientale, economico e sociale coordinati per migliorare il benessere degli individui e della collettività.
(sarebbe da evitare la forma interdisciplinarietà), sost. femm. In ambito sanitario, collaborazione tra settori diversi della sanità che, mantenendo ognuno le proprie responsabilità, cercano tutti insieme di offrire al paziente un percorso di assistenza e di cura migliore.
verbo trans. Provocare uno stato di avvelenamento tramite l’introduzione nel corpo di sostanze nocive.