Il termine atassia deriva dal greco τάξις (traslitterazione: taxis) che significa “ordine” e dal privativo α (traslitterazione: a) andando a creare il significato di “mancanza di ordine” o “disordine”[1]. La parola trova utilizzo abituale in ambito medico andando ad indicare scompostezza nel movimento e la progressiva perdita della coordinazione muscolare necessaria ad eseguire movimenti volontari.
L’atassia[2] può essere classificata in base alla regione anatomica colpita, alla causa scatenante così come in base all’età di esordio e ad altre caratteristiche. Ad esempio se i movimenti vengono effettuati senza misura o con errori di direzione l’atassia viene definita dinamica mentre viene definita statica se la difficoltà riguarda la conservazione delle posizioni. Si definisce inoltre atassia locomotoria la difficoltà nel controllo dell’andatura, manifestazione più diffusa ed evidente. Considerando che il movimento viene gestito dal cervelletto che elabora gli impulsi trasmessi ai muscoli da midollo spinale e nervi periferici l’atassia può derivare dal danneggiamento di ciascun anello in questa delicata catena e non solo.
Tra i principali tipi di atassia si riportano:
- atassia cerebellare, ovvero dovuta da danni al cervelletto;
- atassia sensitiva, dovuta al danneggiamento delle fibre del sistema nervoso periferico o del midollo spinale;
- atassia labirintica, in cui è coinvolto l’orecchio interno;
- atassia celebrale, dove il danno è collocato nella regione frontale, temporale o parietale del cervello.
Questo disturbo, inoltre, è il sintomo principale delle cosiddette sindromi atassiche ovvero malattie che possono essere genetiche-ereditarie (ad esempio l’ atassia di Friederich, che esordisce tra i 6 e i 15 anni) o dovute a infezioni virali e intossicazione da sostanze quali alcolici, stupefacenti o farmaci. Le sindromi atassiche sono piuttosto rare: in Italia, secondo le stime di A.I.S.A (Associazione Italiana Sindromi Atassiche) le persone che soffrono di questi disturbi sono tra le 5.000 e le 15.000.
La diagnosi di atassia avviene tramite un esame diagnostico chiamato “test (o manovra) di Romberg”: al/la paziente viene chiesto di rimanere in postura eretta con le braccia distese a un angolo di 90° e le punte dei piedi unite senza cadere o oscillare pesantemente. Se il paziente riesce a sostenere il test con gli occhi aperti si esclude un’atassia cerebellare e si ripete il test ad occhi chiusi per verificare atassie labirintiche o sensitive. In altri casi al/la paziente viene chiesto di stendere il braccio e toccarsi la punta del naso col dito indice, azione che l’atassia rende difficoltosa o impossibile.
Di Agnese Bardelli – Federsanità ANCI Toscana
[Foto di Alex Moliski su Unsplash]
[1] Atassia (Vocabolario Treccani online, 2024) https://www.treccani.it/vocabolario/atassia/
[2] Le informazioni relative alla malattia sono state ricavate dal sito dell’Associazione Italiana Sindromi Atassiche. https://www.atassia.it/atassie/